Uno studio degli psicologi americani della Penn State University rivela che il segreto della passione femminile è racchiuso nella parte inferiore del volto di un ipotetico partner.
Le donne soppesano proporzioni e difetti di mascelle, zigomi e labbra, perché lì sono concentrati sia il segreto dellattrazione sessuale sia le informazioni su salute e fertilità maschile; due caratteristiche che sembrano incidere più dellastratta bellezza nella scelta di un partner.
A testimoniare la complessità dell’universo femminile, anche al primo sguardo, sta il fatto che il giudizio si può dire diviso in due tempi; infatti quando il gentil sesso vuole ricavare un generico giudizio estetico, denudato da ogni valutazione sessuale, si sofferma sugli occhi, sulla fronte, sulla parte alta del naso, sulla forma della testa.
Ciò è dimostrato da uno studio condotto dagli psicologi statunitensi della Penn State University e pubblicato sul Journal of Experimental Social Psychology che indaga i meccanismi dellattrattività.
Le ricerche si concentrano sui soli volti, non si parla neppure di altezza, muscoli disegnati e corpi slanciati, ma semplicemente di lineamenti*.
Robert Franklin, uno dei ricercatori, spiega: Non sappiamo se queste conclusioni siano il risultato di modelli culturali o se è proprio il cervello a processare diversamente certe informazioni dedotte da determinati tratti del viso, per scoprirlo serviranno ulteriori studi.
Il modo in cui uomini e donne, adulti e bambini indagano un volto è infatti un argomento di cui la psicologia si interessa nei suoi studi.
Non molto tempo fa alcuni ricercatori dellUniversità di Glasgow avevano scoperto che le differenze culturali si ripercuotono sul modo in cui i visi vengono osservati e analizzati: mentre noi occidentali ci concentriamo su specifiche caratteristiche (di cui ora siamo a conoscenza), gli orientali tendono a mettere a fuoco il naso o il centro del volto.
Oggi, come secoli fa, l’attrazione, gli sguardi, le preferenze del partner, sono certamente influenzati dalla cultura, ma restano lontani da regole o da meccanismi matematici; l’unica rassicurante certezza è ancora la misteriosa imprevedibilità del rapporto uomo-donna.
Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno mostrato a cinquanta studentesse eterosessuali volti di uomini e donne. Le ragazze hanno assegnato un voto, in scala da uno a sette, a ogni immagine valutando i ritratti come ipotetici partner in un rapporto sessuale o come compagni di studi.
Domanda quest’ultima che serviva a distrarre le cavie per spingerle a pronunciare un giudizio asessuato, più genericamente estetico. L’esame si è ripetuto con un secondo gruppo di studentesse: a queste ultime, però, sono stati mostrati gli stessi volti divisi in due parti fatte slittare in senso orizzontale e opposto. La divisione impediva una visione d’insieme e costringeva le ragazze a soffermarsi sulle singole caratteristiche. Dovevano poi ripetere l’esame sui volti integri.
I risultati sono stati incrociati e analizzati dai ricercatori che hanno scoperto come nel caso di immagini di donne la valutazione non sessuale dei volti era simile a quella delle facce integre. Nel caso dei volti maschili, al contrario, le similitudini tra i due gruppi si riscontravano nella scelta di un ipotetico partner sessuale.